Il portiere granata Joe Hart è rimasto colpito da questi suoi primi mesi in Italia: “Ora però voglio che arrivino anche i successi”
Joe Hart è uno degli uomini simbolo di questo Torino. Ancora c’è chi rimane stupito a pensare che l’ex City abbia accettato l’offerta dei granata, arrivata a fine estate. Un colpo vero e proprio, e a sorpresa, che ha lasciato tutti a bocca aperta. Ma Hart è così, testa e passione, e dopo i suoi primi quattro mesi italiani si sente di fare un bilancio della sua nuova esperienza. “Che è sorprendente” dice, “ma ora voglio che diventi un successo. Una cosa della Serie A mi ha colpito, c’è davvero un livello altissimo. Prendete il Milan, per esempio: giovedì scorso è stata la prima volta che l’ho affrontato in competizione ufficiale, hanno dimostrato di meritare di essere dove sono“.
È tutto nuovo per Hart. Dalla lingua (“non uso più Google translate, l’ho giurato. Ma riesco a comunicare con i miei compagni“), all’ambiente, così diverso da quello inglese. E poi c’è Mihajlovic, sul quale il portiere dice che “pretende sempre molto da noi. Ci chiede di avere sempre coraggio e personalità, due concetti semplici, ma se si applicano ci portano al successo. Ljajic? È fortissimo, ma ti stupisci se non fa un assist o un gol in ogni partita. E Belotti ha istinto e la capacità di fare gruppo” rivela alla Gazzetta dello Sport.
Si passa poi a parlare di mercato, ma Hart, su questo, non si sbottona. “Sembra una frase fatta, ma io ragiono davvero così. Penso al Toro, perché sono del Toro: stop. Non penso più al City, perché non sono più del City: stop. Il futuro? Non ho mai voluto fare piani. Il mio focus è sull’oggi. Al massimo sul domani, cioè la partita con il Milan. Credetemi, davvero penso solo a questo. E basta“.
È allora rinuncia ai soldi e rimani.
mi piace la testa di sto inglese. Non so se avete fatto caso a un episodio pre derby. io ho visto i giocatori nel tunnel, si vede buffon primo della fila che si volta indietro e cerca joe con lo sguardo. l’inglese è dietro perchè i nostri sono in ritardo… Leggi il resto »
Hart è uno che il granata ce l’ha nel DNA. E’ il suo modo di essere, ci è nato, anche se magari fino a un anno fa non sapeva nemmeno chi fossimo. In altri tempi sarebbe stato il nostro portiere da qui a fine carriera
Aldilà dell’intervista, comunque piacevole, davvero incredibile che fra i commenti ci sia qualcuno che dubita della sua superiorità rispetto a Padelli. Evidentemente non andate allo stadio. Ciò che preoccupa di tali commenti non è l’opinione in sé, quanto il fatto che, ragionando così, se quest’estate ci dicessero che il portiere… Leggi il resto »